Non possiamo non averne mai sentito parlare perché sono ormai anni e anni che il modello della dieta mediterranea viene considerato uno dei più salutari in assoluto.

Si tratta, praticamente, di un regime alimentare equilibrato e sano che, se adottato come stile di vita quotidiano, è in grado di assicurare benessere fisico e ottima salute.

Chi ha inventato la dieta mediterranea?

Possiamo dire che in realtà la dieta mediterranea, per cause di forza maggiore, è sempre esistita nelle popolazioni che vivevano affacciate al mediterraneo. Il merito della sua diffusione va però attribuito ad un nutrizionista americano – il dottor Ancel Keys – che nei suoi studi e nelle sue osservazioni scientifiche aveva notato che chi viveva nel parte sud dell’Italia e nel sud della Grecia era meno soggetto ad alcune malattie cardiovascolari.

Approfondendo i suoi ragionamenti e proseguendo, dunque, con le sue attente riflessioni, dopo aver intervistato un campione interessante di soggetti, arrivò a dedurre che il tipo di alimentazione incideva in modo diretto sulle varie patologie e nei diversi disturbi.

Chi, come al Sud, basava il suo sostentamento sui cibi poveri, quali cereali, frutta e verdura – in quanto le condizioni economiche molto povere non consentivano di poter portare a tavola dell’altro – viveva più a lungo e presentava un miglior stato fisico.

Da questa scoperta, nel 1975, Keys assieme alla moglie iniziarono a promulgare il modello della dieta mediterranea ovunque, traducendo in testi letterari i risultati degli studi di svariati anni.

In cosa consiste?

Spesso sentiamo dire che per portare avanti il regime di dieta mediterranea è sufficiente “mangiar sano e mangiar bene”. Forse per la maggior parte degli italiani è un concetto piuttosto scontato ma va chiarito in termini di prodotti.

La dieta mediterranea, difatti, prevede che alla base dell’alimentazione di ciascun individuo ci sia un consumo di base di cereali (meglio se integrali), frutta e verdura (meglio se freschi e di stagione) e conditi con un filo d’olio d’oliva (meglio se a crudo).

Latte e derivati vanno inseriti in modo oculato, quotidianamente, nell’ordine massimo di 2 o 3 porzioni. Per i formaggi sono preferibili quelli a basso contenuto di grassi.

Settimanalmente possono essere consumate 2 o 3 porzioni di pesce, carni bianche, uova e legumi.

Solo mensilmente sono consentite le carne rosse, gli insaccati, i dolci e le bevande con tanto zucchero. L’uso del sale deve essere limitatissimo così come il vino deve essere bevuto con molta moderazione. Largo spazio invece all’acqua (naturale) e al consumo di spezie e aromi.

Ovvio che a tutto ciò, per potersi mantenere in forma, va associata anche una modesta attività fisica.

Fondazione Dieta Mediterranea

Ad Ostuni, in provincia di Brindisi, ha sede la Fondazione della Dieta Mediterranea, che ha ricevuto nell’autunno del 2010 il riconoscimento dell’Unesco. Si tratta di un’organizzazione senza scopo di lucro, con la quale si vuole diffondere nel mondo il modello della dieta mediterranea e sostenere le ricerche in campo alimentare per il benessere di tutta l’umanità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *