Mangiatoie per ovini, recinzioni adeguate, cura della salute degli animali: sono numerosi gli aspetti di cui ci si deve occupare se si prende in considerazione l’opportunità di allevare capre e pecore. Occorre sapere che il peso vivo medio degli agnelli alla nascita va da un minimo di 2 chili e mezzo a un massimo di 3 chili e mezzo; lo svezzamento è previsto dopo due mesi, o al massimo due mesi e mezzo, nel caso in cui si tratti di capi da rimonta, mentre avviene dopo un mese per gli animali da ingrasso. I sistemi tradizionali, cioè quelli che fanno riferimento ancora alla transumanza, si basano comunque su periodi più lunghi per lo svezzamento, il che permette ai piccoli di godere dell’allattamento materno per una maggiore quantità di tempo, a tutto vantaggio della qualità della carne.

Le mangiatoie per ovini devono essere collocate a una distanza tale da non suscitare confusione o problemi di sporcizia. La razione alimentare va valutata in funzione della frazione di accrescimento (nel caso degli animali giovani). Per un capo di 15 chili di peso vivo, 0.75 unità foraggiere consentono un incremento di peso di 200 grammi, mentre per gli animali adulti servono 1 chilo e 100 grammi di sostanza secca ogni 20 chili di peso vivo ogni giorno, complice la notevole capacità di ingestione della specie.

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Per fare sì che il peso vivo di un agnello cresca di un chilo, il consumo richiesto è di sei litri di latte. La resa al macello si aggira più o meno attorno al 60%, e la carne che ne deriva è ricca di acqua e ben digeribile; oltre a essere gustosa, vanta un valore nutritivo più che accettabile, con appena l’1% di grassi. Ciò vuol dire che la carne di agnello è ipocalorica, con una frazione proteica pari al 20%.

Di Luca

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