Sicuramente l’emergenza sanitaria scoppiata negli ultimi mesi ha fatto in modo che le persone guardassero con più attenzione tutti i luoghi da loro frequentati e che venissero rispettate maggiori norme igieniche.
Infatti non tutti rispettavano queste tradizionali norme igieniche, favorendo di conseguenza lo sviluppo di malattie tra la popolazione.
Per tale ragione è stato necessario intervenire così duramente con il Covid-19 e dare vita al lockdown, ciò ha senza dubbio creato diversi disagi tra gli abitanti delle varie città e soprattutto dal punto di vista economico.
Ad esempio hanno dovuto chiudere ogni genere di negozio che non trattasse oggetti di prima necessità, rendendo più complicata la vita di ogni commerciante.
Tuttavia il lockdown è terminato con dei buoni risultati, ma la ripresa delle attività era ancora molto indecisa, il governo ha quindi pensato di ridare vita all’economia avviando la ”ripartenza” o fase 2, e quest’ultima è stata accompagnata dalle normative anti-contagio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Poiché si tratta di un virus nuovo, mai visto prima d’ora, è stato necessario prendere delle precauzioni riguardanti le possibili vie di contagio, infatti non si era scoperto in che modo il Covid-19 potesse essere trasmesso da una persona all’altra, e neanche quali strumenti potessero facilitare la prevenzione.
Dopo diverso tempo, con l’inizio della fase 2, il governo decise di dare delle normative igieniche ben precise per ogni genere di negozio/punto vendita pronto a ricominciare con il lavoro.
Tra le direttive affidategli sicuramente la più importante è quella riguardante la sanificazione dei locali. Quali sono le maggiori direttive sulla sanificazione dei locali pubblici? Continua a leggere l’articolo per trovare tutto ciò che ti serve sapere.
Covid-19 e le direttive anti-contagio nei luoghi pubblici
L’arrivo del virus ha aperto gli occhi a tutta la popolazione sulla fragilità del genere umano e sulla mancanza di protocolli igienici specifici, per tale ragione è stato necessario un intervento rapido e forte da parte del governo che ha deciso di avviare la fase 2, secondo le proprie regole.
Questa ripartenza aveva come obiettivo quello di permettere ai commercianti di poter riaprire i battenti e tornare a lavorare, purtroppo prima di fare tutto ciò serviva un protocollo anti-contagio che permettesse di svolgere tali attività in totale sicurezza.
Secondo il governo, la soluzione più adeguata era soltanto una, impedire la trasmissione diretta del Covid-19 e bloccarne qualsiasi altra via di contagio.
Prima di tutto bisogna pensare a come viene trasmesso il Coronavirus, esso infatti circola attraverso le micro-goccioline che escono dalla bocca, dal naso durante la normale respirazione e può essere trasmesso qualora venga in contatto con zone come gli occhi.
Per bloccarne lo sviluppo su un territorio così vasto come l’Italia era necessario trovare la soluzione per ogni male, perciò è stato pensato bene di rendere obbligatorio l’utilizzo di strumenti anti-contagio come le mascherine, guanti e di evitare ad ogni costo grandi assembramenti.
Questa prima soluzione sicuramente è stata la più importante poiché bloccava il male sul nascere, tuttavia è stato reso obbligatorio anche il servizio di sanificazione di ogni ambiente, dunque i commercianti hanno potuto riaprire i battenti soltanto se accompagnati da una pulizia adeguata dell’ambiente.
Le normative prevedono infatti che debbano essere pulite accuratamente tutte le zone di maggiore contatto quali: maniglie, finestre, tavoli, sedie, bancone, etc…
La pulizia di questi locali deve essere ben mirata all’eliminazione di ogni batterio, per tale ragione sono stati davvero tanti coloro i quali hanno pensato di utilizzare la sanificazione a vapore.
Infatti molti dei batteri e virus presenti negli ambienti non resiste alle alte temperature, l’utilizzo di strumenti a vapore è stato capace di eliminare la quasi totalità di microbi presenti sulle superfici rendendo più semplice la vita di ogni commerciante.