Coloro che soffrono di disagi estetici riguardanti l’anatomia delle orecchie possono risolverli ricorrendo all’otoplastica.

Si tratta di un intervento non particolarmente invasivo e che rientra fra quelli di chirurgia estetica.

Attraverso l’otoplastica si può risolvere in modo definitivo non soltanto il comune problema delle orecchie a sventola, ma anche altri inestetismi come i padiglioni grandi o lobi lesionati.

In genere, i pazienti che si sottopongono all’operazione di otoplastica non necessitano di ricovero in ospedale e dopo poche ore dall’intervento possono anche ritornare a casa.

I soggetti interessati

Sono in costante aumento i pazienti che decidono di porre fine ai problemi estetici che interessano le orecchie.

Molto spesso, infatti, gli inestetismi, specie quelli più importanti ed evidenti, provocano anche disagi di natura psicologica, tali da compromettere seriamente la quotidianità e il rapporto con gli altri.

L’otoplastica serve per rimediare alle orecchie a sventola, ma anche per portare alla normalità le orecchie dalle dimensioni eccessive rispetto alla norma.

L’intervento, inoltre, può essere richiesto per rimediare ai problemi di asimmetricità, ai padiglioni dismorfici e nel caso di lobi anomali o che presentano lesioni.

Quando fare l’intervento?

Non esiste un’età prestabilita per sottoporsi all’intervento di otoplastica.

Tuttavia, i medici ritengono che sia preferibile eseguire le operazioni su soggetti che ancora non hanno superato l’età pediatrica.

Durante i primi anni di vita, infatti, l’intervento ha maggiore probabilità di riuscita e non comporta alcune genere di problema nel lungo periodo.

I bambini, del resto, rappresentano la categoria maggiormente provata psicologicamente dagli inestetismi dei padiglioni oculari.

Spesso vengono derisi dai compagni, non riuscendo così ad accettare la propria condizione fisica.

I medici ritengono che non sussiste alcuna ragione per posticipare un intervento di otoplastica, anche perché il problema estetico rimane con la crescita ed eventualmente potrebbe solo peggiorare.

Le fasi dell’intervento

La correzione estetica delle orecchie attraverso l’operazione di otoplastica inizia con l’anestesia locale, previa valutazione minuziosa di tutti gli esami clinici necessari.

Successivamente il chirurgo incide la zona interessata, precisamente la parte posteriore dell’orecchio, in modo da poter intervenire sulla cartilagine auricolare.

Si precisa che i moderni protocolli prevedono l’incisione attraverso il laser.

L’intervento vero e proprio si concentra sulla cartilagine e il chirurgo esegue le piegature necessarie per eliminare sporgenze e rimediare in modo risolutivo al problema specifico.

Si passa alla saturazione della cartilagine ed eventualmente della cute.

Il paziente, infine, viene medicato con bende elastiche, in modo da favorire la guarigione e proteggere la parte interessata.

La fase post operatoria

In seguito all’intervento, il paziente viene mandato a casa e non deve rimanere in ospedale per il ricovero.

Il paziente, tuttavia, dovrà adottare tutte le precauzioni necessarie per evitare che la zona interessata possa ricevere urti e colpi.

Alcuni giorni di convalescenza in casa potrebbero giovare. In genere i punti non verranno tolti prima di 20 giorni.

Le possibili complicanze si circoscrivo a eventuali ecchimosi o infezioni, comunque facilmente risolvibili.

Fonte: Pietrocampione.it

Di Luca

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